(Time To Kill Records) Se con i Fulci siamo abituati a un death metal estremo farcito di riff spacca pietre, questo nuovo lavoro si rivelerà un inquietante e geniale sorpresa sperimentale. Come sempre, come recita la loro mission, la band italiana è devota ai film del maestro Lucio Fulci (1927 – 1996), tanto che ogni album è un concept incentrato su un particolare film e, in particolare, questo questo terzo lavoro vuole abbracciare la pellicola “Voci dal Profondo” del 1991. L’attività della band ormai va anche oltre la ‘semplice’ musica, visto che è in arrivo un loro cortometraggio, senza poi dimenticare che le esibizioni live cercano di riprodurre una scenografia in stile horror, ancora una volta tributando l’illustre regista. Ma la vera novità rappresentata da “Exhumed Information”, la vera sfida, è la sua impostazione: le dieci tracce non sono una sequenza irriverente di brani death estremo, piuttosto rivelano una inattesa dualità, un confronto di due differenti punti di vista, una interpretazione differenziata del film in esame. La prima metà dell’album è il loro tipico e puro death metal, sempre ricco di scenografia, un death talmente violento da riesumare le scene truci e sanguinose del film… mentre la seconda parte diventa colonna sonora, diventa ambient, synth elettronico -curato dall’anonimo progetto electro / soundtrack TV Crimes- in perfetto stile horror sulla scia di John Carpenter e Goblin. Dopo l’inquietante e teatrale intro “Autopsy”, pezzo ricco di synth e samples, è “Voices” a far tremare la terra, con il suo incedere rocambolesco, spietato e genialmente deviato. Pulsante e minacciosa “Nightmare”, brano capace di inglobare un mid tempo di quelli che fanno fuoriuscire le vertebre dalle carni. Crudele “Evil”, cinica, penetrante e ricca di melodia “Funeral”, drammatica “Tomb”, in chiusura della ‘sezione death’ del disco. Le quattro rimanenti tracce son puro synth, sono la colonna sonora delle scene descritte dal death metal dei brani precedenti… i quali a loro volta dipingono la violenza esposta delle scene del film. Liturgico l’affacciarsi sul panorama sconfinato di “Glass”, cosmica ”Child”, oscura e misteriosa “Fantasma”, una traccia synth arricchita da un death metal lento e dal sapore doomy, prima della conclusiva “Cemetery”, un epilogo tanto malinconico quanto dannato, un inno a vite che cessano, a fluidi vitali che scivolano via da corpi martoriati e vicini all’esalazione dell’ultimo rauco respiro. Cinema, soundtrack, scene, storia e musica che si mescolano, si incrociano, si inseguono: i Fulci danno vita ad un album tanto ambizioso quanto coinvolgente, tanto esaltante quando pericolosamente assassino.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10