(Autoproduzione) Allora… quando si affronta del metal cantato in italiano si è sempre preoccupati del contenuto dei testi. Invece io son convinto che l’inglese può si essere più musicale e melodicamente e metricamente malleabile, ma gira e rigira se doveste tradurre un testo dei Metallica non differirebbe da una canzone qualsiasi degli 883. Fatto capire come la penso riguardo al cantato nella nostra lingua madre, parliamo dei Fumonero. Magari non sono proprio metal, siamo più su un rock roccioso e molto ruvido, ma anche con molta melodia. La voce pulita non fa che accentuare la sensazione, positiva, di leggerezza del suono. Eppure le tematiche trattate non sono certo delle più semplici. Parliamo infatti di un concept sulla rinascita al di là della prigionia impostaci dalla società odierna. Per quanto un po’ acerbo nelle ritmiche e belle strutture, il cd è piacevole all’ascolto e cattura subito grazie a dei testi ben strutturati e non banali. Man mano che le tracce procedono, il disco va via via appesantendosi nei suoni senza mai raggiungere picchi thrash o comunque troppo aggressivi. Diciamo che si potrebbe parlare di una sorta di rock a tinte prog, ecco… Interessante la cover dei Subsonica in chiusura, tutto sommato ben inglobata nel resto del lavoro. La sensazione è che i prossimi lavori svilupperanno un potenziale ancora non del tutto espresso e che il suono andrà appesantendosi in futuro. Per il momento, un buon disco…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10