copFunerealPresence(Sepulchral Voices Records / Soulfood) Black metal. One man band. Due concetti tradizionali, noti, protagonisti di storie e vicende oscure. Funereal Presence è il progetto di Bestial Devotion, l’artista di New York che qui si occupa di ogni cosa, strumenti e voce. Dopo un EP (di tre anni fa) arriva finalmente il debutto composto da quattro tracce molto lunghe, che portano il lavoro a quasi cinquanta minuti di brutalità e deviazione spirituale. Il livello di oscurità e decadenza è elevato, la variabilità delle linee vocali è interessante e la voce è letale ed indemoniata come ci si aspetta. A livello compositivo c’è molto… sostanzialmente si tratta di un black metal vecchio stampo, viscerale, ma integrato da innumerevoli dettagli melodici, fatti con organi, strani inserti di chitarra… siamo alle soglie delle idee progressive. Grottesco, è forse la definizione corretta di questo sound, come sulla conclusiva “Gestalt Des Endes” dove il risultato è poderoso (grazie anche alla bizzarra componente vocale) e produce oltre sedici minuti di oscurità intensa, ispirata al Burzum vecchio stile, ma con una certa imponente evoluzione tecnica. Tutto l’album è infatti basato su un black tradizionale, ma arricchito da concetti horror music, quasi puramente heavy metal tradizionale, con quella costante componente progressiva che, in ogni momento, è capace di manifestarsi creando dissonanze, stranezze, cose decisamente non usuali. Sembra quasi che questo album sia stato scritto tra fine ’80 e inizi ’90. E magari è proprio così… la cosa certa è che siamo davanti a qualcosa capace di destabilizzare la mente. Sconvolgere lo spirito, mettere in discussione moltissime cose. E’ un po’ il principio del black metal originale. E forse questo disco è una perla senza tempo, senza ubicazione. Ma è decisamente imperdibile, in quanto non si avvale dei concetti ormai saturi del black odierno, ed è capace di offrire la purezza del marciume, della negatività, dell’odio, del freddo glaciale che il vero black metal dovrebbe offrire.

(Luca Zakk) Voto: 8/10