(Ván Records) Fyrnd, Alghol, Exord, Fhez e Rune hanno scritto e registrato questo album, il quarto per loro, durante un periodo tra il 2016 e il 2019. Una gestazione particolare che ha permesso alla band di creare una linea ben precisa nell’andamento di questi pezzi che formano un qualcosa di organico. “VII – Kenoma” è una discesa verso l’ignoto, verso una dimensione estranea forse non lontana dal nostro mondo. Una dimensione fosca, inquieta, tormentata nella quale il black metal dei tedeschi prende una deriva atmospheric, drone e con toni ritualistici e maestosi quanto tenebrosi. Non ci sono colori in “VII – Kenoma”. La musica è il risultato di qualcosa marchiato, segnato da forze ostili che generano melodie sofferte, ansiose. L’intero ascolto pone l’individuo di fronte ad un abisso i cui contorni per quanto poco visibili, offrono una certa percezione della loro consistenza. Insomma, “VII – Kenoma” ha un suo svolgimento lineare, dosato nei suoi momenti più o meno cupi. Resta però un ascolto non facile e di un circa un’ora. Bisogna percorrerlo più volte questo luogo ammantato di tenebre e odio per assorbirlo e non è detto poi che sia facile! Concetti di ingiustizia, di dolore, della cecità di dio, sono argomenti che contribuiscono a modellare questo sound.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10