(autoproduzione) Valente chitarrista, insegnante, autore di diversi album nonché collaboratore per tanti. Gabriele Bellini possiede una chitarra immediata, energica, tale da sprigionare note supreme e melodie uniche. Un nuovo album e dall’aspetto compiuto, perché in “Motus” si ha la sensazione che Bellini abbia raggiunto una forma suprema e non solo della sua chitarra, dunque della tecnica, ma anche della composizione. Molte canzoni sono appassionate e posseggono l’elemento distintivo tale da ritenerle nella testa, nonostante la variopinta struttura e le molteplici linee melodiche e ritmiche. Proprio le melodie permettono ciò, non da meno l’uso di diversi cantanti, nonché l’aggiunta di più musicisti che hanno collaborato alle registrazioni e aggiungono pathos e un livello qualitativo ulteriore. Canzoni e brani strumentali e tutte basate sull’asse chitarra, basso e batteria che sparigliano stili, colori, idee. Anche il cantato vede esempi diversi, in inglese e italiano. Di una certa grazia melodica e strutturalmente diversificate le composizioni di tipo strumentali, molto di più in fatto di varietà le canzoni visto che si passa dal metal al rap e addirittura con “The Whole” Mr. Jack tiene un tono vocale che ricorda Eddie Vedder. Nel lotto di pezzi anche un rifacimento dell’Aria della Suite n° 3 di Johann Sebastian Bach che tutti conosciamo: ricordate la sigla del programma “Quark”? “Motus” è uno scrigno pieno di cose le quali insieme formano un’opera.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10