(BMG) C’è molta speranza in questo ‘lascia che tutto ciò che immaginiamo sia la luce’, ottavo disco e successore del più rabbioso “No Gods No Masters” del 2021. Band iconica, originale, identificativa, di successo con trent’anni di esperienza alle spalle, una band che si mette nuovamente in gioco, proponendo un disco irresistibile, capace di invadere le radio, facendosi notare, facendosi apprezzare. Dieci brani avvincenti, dieci brani granitici, a partire dal singolo “There’s No Future In Optimism”, passando per quella dark wave diluita in un’elettronica moderna super malinconica e riflessiva che brani quali “Have We Met (The Void)” e “Sisyphus” mettono in evidenza. Elettronica dominante su “Love To Give “, elettronica capace di spingersi fino a ipotesi industrial con “Hold”, mentre c’è quella sci-fi ottantiana nella bellissima e profetica “The Day That I Met God”. Per i Garbage del 2025 l’amore è la salvezza, l’unica via, l’unica redenzione. Amore per le arti, per gli amici, per i cari, per i figli, per quel che si fa; tutto questo amore – tanto complicato quanto necessario – è qui espresso con energia, con chitarre taglienti, con ritmi pulsanti, con elettronica sopraffina farcita da evoluzioni analogiche, attraverso una teatralità imponente, un suono avvolgente, tuonante e prepotente, senza dimenticare la voce eclettica e pazzesca di Shirley Manson. Un album critico, un album che soffre per ciò che accede nel mondo oggigiorno, ma anche un album ottimista, un album che porta la luce, una torcia che cerca di illuminare le tenebre del futuro che ci aspetta.

(Luca Zakk) Voto: 8/10