(Indie Recordings) Infinitamente mistico questo album dei norvegesi Gåte, che propongono il loro folk suggestivo, luminoso, arricchito dal violino, dalle percussioni, dagli strumenti etnici e dalla favolosa voce di Gunnhild Sundli. La band, nota per le intense performance live, con questo album punta alla radice, ai dettagli, ad una intimità artistica seducente, ipnotica, deliziosamente provocante. Album completamente acustico, intimo per l’appunto, senza tutta la maestosa componente prog rock presente nelle produzioni precedenti, un album che in qualche modo completa e chiude la parentesi strettamente acustica iniziata con l’EP “Til Nord”. L’incantevole voce di Gunnhild, quel violino tagliente, quelle atmosfere suggerite dall’organo, quelle ritmiche tribali e quella cadenza inconfondibilmente di matrice medioevale: dieci brani ricchi di magia, di calore, di emozione, di sentimenti; dieci brani che esplorano la vasta tradizione musicale norvegese: un album nel quale abbandonarsi, ad occhi chiusi, respirando lentamente.

(Luca Zakk) Voto: 8/10