(Indie Recordings) Per capire questo EP bisogna guardare indietro. I Gåte sono una band folk rock norvegese attiva dalla fine dello scorso millennio, formatasi per mano del violinista Sveinung Sundli in compagnia della sorella, la vocalist Gunnhild. Quello strumento così classico e lo stile folk della voce della cantante, con l’aggiunta come completamente e contrasto di basso, batteria e chitarre elettriche, hanno portato ad una superlativa divagazione rock della musica tradizionale, regalando alla band un discreto successo, tanto da arrivare a vincere il Spellemannprisen, ovvero il Grammy norvegese. Dopo il secondo album, il quale iniziò a guadagnare visibilità internazionale, la band interruppe le attività, anche a causa di altri impegnativi percorsi nella carriera di Gunnhild. Nel 2006 uscì un live che riuscì comunque ad andare in classifica, cosa notevole per una band con l’attività messa in parcheggio e che, tuttavia, continuava ad accrescere la sua fama. Nel 2017, poi, la band annunciò un desiderato ma imprevedibile ritorno facendo un tour sold out e pubblicando l’anno successivo il terzo album. Questo EP, pertanto, prosegue quel percorso, ma offre una svolta molto coraggiosa: a parte una nuova traccia, il contenuto è rappresentato da rivisitazione di brani della band usciti negli album precedenti, qui riarrangiati e rivisti in pura chiave folk nordico, senza chitarre elettriche, senza rock… una completamente nuova interpretazione di alcuni successi del gruppo capace di dimostrare un senso eclettico e trasversale della creatività che li ha resi famosi. I venticinque minuti di musica sono irresistibili, suggestivi, accattivanti: si viene trasportati con decisione in una atmosfera medioevale nordica, si percepiscono i colori, i profumi, il vento che soffia; certo, è impossibile non pensare ad un confronto con i Wardruna, ma le differenze sono comunque importanti: se i Wardruna in qualche modo esplorano il lato spirituale del grande nord, i Gåte sono molto più folk, un folk più ‘popolare’, raccontano storie, esaltano sentimenti… il tutto con la stupefacente voce di Gunnhild, un timbro vocale che non smette di farmi pensare alla grandissima Dolores O’Riordan. “Til Nord” (‘verso nord’, ndr) è un un EP brillante e costruito in maniera affascinante. Un EP è da assaporare, assaggiare, godere, lasciando che l’immaginazione viaggi lontano, sia nello spazio che nel tempo.

(Luca Zakk) Voto: 8/10