(Svart Records) La band dichiara che la loro musica è stata modellata usando le ossa mascellari di un luccio, esattamente come accadde il primo kantele (strumento musicale a corde del Baltico) di Väinämöinen, secondo la tradizione narrata nel Kalevala, il poema epico finlandese. “Viimaa” è il loro secondo album… inteso come contenitore di libertinaggio ed improvvisazione musicale senza regole pre-impostate o prevedibili, dove linee di basso granitiche scandiscono un prog settantiano sferzato da cambi di tempo e ritmi irregolari, linee vocali ribelli, chitarre doomy ed un sassofono che dipinge scenari sonori teatrali, profondamente sentimentali ma anche psicotici e fuori controllo. Basta l’intro “Taustamusiikkia matelijoille” (più o meno ‘musica di sottofondo per rettili’, ndr), per capire che Getšemane seguono il loro percorso, infischiandosene di ogni imposizione del business musicale: un intro dark jazz, con un sassofono che si lamenta, che urla, che stride… prima del groove di basso funereo che incalza attraverso “Varma kuolema” (‘morte certa’, ndr), crescendo verso un vintage prog rock contorto, dispari, esaltante, suggestivo. Seducente, ancora una volta grazie a basso e sax, “Viimaa”, traccia che mette in mostra anche una chitarra fantasiosa, penetrante, ricca di spunti. Superlativo quel blues-rock che emerge fiero e provocante da “Raskaan sarjan viheltäjä”, drammatica, misteriosa e imprevedibile “Kuilun partaalla” (‘sull’orlo del baratro’, ndr), mentre la conclusiva e lunghissima “Lemminkäisen temppeli” (‘il tempio di Lemminkäisen’, uno degli eroi del Kalevala, ndr) si lascia andare senza controllo, ribelle e prepotente, affascinante e sorprendente, voluttuosa e pericolosa, un brano dentro quale progressioni teatrali si alternano a riff ossessivi, mentre organi e sassofono dipingono ampi cerchi tutt’altro che rotondi in un etere ricco di vibrazioni elettriche. Linee vocali rigorosamente in lingua madre, un muro sonoro immenso, arricchito da graffiti colorati, strani, a tratti indescrivibili o incomprensibili… sempre e comunque magneticamente attraenti. Un album nel quale ogni strumento cattura, ipnotizza, seduce e trascina verso un livello di perversione psichedelica assolutamente irresistibile!

(Luca Zakk) Voto: 9/10