(Nuclear Blast Records) I Ghost Bath sono capaci di avventurarsi su percorsi personali, includendo nelle proprie composizioni più stili e fraternizzando con idee molteplici e magari osando. I loro album, “Moonlover” QUI recensito e “Starmourner” QUI recensito, ma sono il secondo e il terzo su cinque totali, spingono l’ascoltatore a le loro fasi ambiziose e pertinenti a quella voglia di superarsi. Però dopo tredici anni con “Rose Thorn Necklace” si ha l’impressione che la band statunitense, la quale agli esordi si dichiarava essere cinese, stia stagnando nelle proprie idee. L’album è tra un atto di confusione e uno scorrere tra momenti elegiaci e poetici nonché scontati schemi black o post black metal, sempre con quella suprema natura depressive. “Rose Thorn Necklace” in circa trentasette minuti emette poca qualità e momenti di incertezza, non perché la band non suoni bene, ma il tutto alla fine sembra troppo slegato e messo senza un criterio percepibile. La bucolica e strumentale “Thinly Sliced Heart Muscle” è estremamente gradevole e diventa uno spartiacque nell’album come quarta composizione di nove totali. Idealmente si aggancia nella sua parte finale all’arpeggio senza distorsione dell’elettrica della successiva “Dandelion Tea”. Un valore presentato con assoluta semplicità, senza distorsioni o costruzioni d’arrangiamento particolare. Testimonianza di una direzione ben precisa creata con qualità, rispetto ad ampie porzioni dell’album dove la consequenzialità delle parti è meno solida. Le atmosfere e le melodie sono comunque affascinanti, la band sulle prime ha un suo punto di forza, però la loro costruzione e gli arrangiamenti che le definiscono, capita che diventino un atto casuale. Infine è poco produttivo il cantato di Nameless (Dennis Mikula) che passa tra scream, growl e altro senza una linea comunicativa identificabile. Ritornando al principio: i Ghost Bath vogliono darsi la propria impronta e identità, però dopo cinque anni è il frutto di una parziale confusione che non valorizza quanto di buono riescano a fare.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10