(Nuclear Blast Records) Quarantacinque minuti serrati “Self Loather” e dai cui emergono alcune buone idee dalla black metal band statunitense Ghost Bath. I toni depressive e post sono ancora incollati al black metal della band del North Dakota, ora però il tutto appare smaltato e smussato rispetto a quanto espresso nel tempo. Meno grezzi rispetto al passato, di nuovo presi da idee architettoniche ampie nel costruire i propri pezzi, i Ghost Bath hanno registrato delle composizioni con minutaggio variabile eccentuando così la diversità di stile che si ode lungo il corso dell’album. Ampie fasi atmospheric, altre tempestose e governate da blast beat che accompagnano chitarre fulminanti e tremule, come l’opener “Convince Me to Bleed”. Melodie come sempre sofferte, angosciate e sempre modulate da chitarre che prendono la scena, mentre la base ritmica sottolinea lo stato emotivo dei pezzi. Ecco, proprio l’emotività che traspare dalle melodie, dal suonare in velocità o stazionando in passaggi modulati, quanto in momenti che superano il black metal canonico per assestarsi in soluzioni post black metal, sono i momenti determinanti della suddetta emotività.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10