copglittertind(Indie Recordings) Torna sul mercato la band norvegese autrice di uno dei folk metal più raffinati e ‘intellettuali’ che esistano, e che può certamente ricordare l’inarrivabile sound degli Otyg. E torna con un terzo full-“length” dove di pagan estremo non c’è praticamente più nulla, ma ogni brano è gustosamente diverso dall’altro, in un estro di songwriting davvero in stato di grazia. “Djevelsvart” è sostenuta e diretta, e le clean vocals di Torbjørn Sandvik hanno sempre qualcosa di antico e vagamente bardico. “Sundriven” ha la solennità di cori remoti uniti a chitarre a loro modo malinconiche, mentre “Sprekk for Sol” ha sprazzi psichedelici e una batteria a tratti in controtempo che dà al tutto un effetto straniante: non c’è da meravigliarsi, il brano riguarda Breivik ed è dedicato ad un amico della band morto tragicamente a Utøya. Il contrasto con la dolce e classicissima “Klivelaus” non potrebbe essere più stridente e peraltro prosegue con la cangiante “Trollbunden”, dominata dal grand piano, che passa da atmosfere quasi jazzate ad altre solennemente epiche. “Nymaane” è uno splendido crescendo cinematografico, e anche l’epicissima “Stjerneslor” si sviluppa lentamente in modo maestoso. La chiusa affidata soltanto al pianoforte classico la dice lunga sulla classe di questo disco, che magari potrà non piacere ai vichinghi duri e puri ed è sicuramente abbastanza lontano da una atmosfera metal, ma convince e incanta come non mai.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10