(Misantrof ANTIrecords)Glomb. Entità assurda, essere immondo, creatura realmente inesistente, essere fantastico tuttavia reale. Primo EP ufficiale per questa sostanza senza forma e consistenza, firma ufficiale con l’antitesi delle case discografiche. Glomb. Non è una band. “11/3” non è un album. Le due tracce che lo compongono non sono musica. Non solo. Glomb è un’energia che si sprigiona, la risultante è una sensazione, un concetto astratto, qualcosa di assurdamente complesso. Un’unica missione: pulire il mondo. Aspirapolveri usati come generatori di suoni, demenza completa che si trasforma in un profondo concetto, in un destino, in una condanna. Intelligenza che diventa stupidità. Stupidità elevata a ironica coscienza. Coscienza che diventa viaggio mentale. Un punk che è un po’ rock. Un rock che è un po’ black metal, quasi depressivo, pesantemente oppressivo. Una oppressione/depressione che diventa allegra. Allucinata. Instabile. Pazza. Un’oppressione che diventa dipendenza. Con la sublime produzione del genialmente oscuro Daniel Vrangsinn (Vrangsinn, Carpathian Forest, A Waste of Talent, oltre a fondatore e presidente di Misantrof ANTIrecords), Glomb entra di forza nella scena. Una scena sulla quale si era affacciato in varie edizioni delle compilation dell’etichetta. Quindici minuti di esperienza musicale assurda, ossessiva, ma dannatamente avvolgente. Impossibile resistere. Glomb cattura, rapisce, stupra, toglie vita, restituisce vita. Ciclo infinito. Vita che si unge, vita che deve essere ripulita. Inizio e fine. Alfa ed Omega. Infinito ed oltre. Arpeggi complessi. Ritmi quasi tribali. Riff geniali. Spriale sonora, vortice senza fine. Voce in costante sofferenza e tortura (che ricorda Rainer Landfermann dei Bethlehem, oppureNattramn dei Silencer). Arpeggi psycho-black-punk. Effetti, suoni, atmosfere, condizioni, ambientazioni. Un’esperienza completa. Per un pulizia del mondo, della mente, della psiche. L’album è scaricabile gratuitamente e legalmente da QUI.

(Luca Zakk) Voto: 8/10