(Apollon Records) Band da Bergen, in Norvegia, composta da musicisti esperti, non certo dei ragazzini, una band suona avvolgente e pungente con quel rock, quel rock’n’roll… ma anche blues… folk… funk… e pure tracce di punk. Dai brani seducenti a quelli più pungenti, dal rock più moderno a quello più settantiano… magari anche nello stesso brano (“Planet Nine” ne è un esempio); rock’n’roll con sonorità vagamente prog nella opener “Twenty More Years”, brano che con ritmica pulsante e quella armonica a bocca che esplode senza ritegno. Vibrazioni di stampo punk con “I Can Hear You Calling”, sapore southern con le onde sonore calde di “Going Up North”. Introspettiva ed intima “Spirit”, canzone con la voce femminile dell’artista norvegese Christine Sandtorv. Il basso è un autentico orgasmo con “Planet Nine”, mentre si rivela oscura e magnetica “The Winds In Chicago”. Malinconia rock & blues sulla title track, irresistibile “Fade Away”, prima della conclusiva “Little Sparrow”, un dark blues intrigante, seducente con un finale esplosivo. Chitarra, basso, batteria e voce… ma anche fisarmonica o altri strumenti che arricchiscono il suono. Un po’ di Blur, un po’ di Velvet… un po’ di rock sincero che non ha alcuna pretesa speciale se non quella di elettrizzare e far divertire a dovere. Album scorrevole, frizzante, sincero, energetico. E prodotto da Iver Sandøy (Enslaved): praticamente una garanzia!

(Luca Zakk) Voto: 8/10