
(Andromeda Relix) Fa sempre piacere ascoltare band in grado di produrre musica genuina, scritta con cuore, sudore e passione e suonata senza interventi di iperproduzioni, IA o altre diavolerie disumanizzanti. Goldusk è un power trio proveniente da Cremona, amante del metal anni ’70 e ’80, del punk e dell’hard rock, influenze che in misura variabile faranno capolino lungo tutto l’album. La title track posta in apertura è una cavalcata puramente NWOBHM piuttosto affine agli Angel Witch, corredata di un pregevole assolo dell’ottimo Lorenzo ‘The Redz’ Berneri, chitarrista dotato di grande feeling e buona tecnica esecutiva. Una palese citazione ai Led Zeppelin apre “Tyrants Will Die”, dalla ritmica sensualmente cadenzata che accelera in prossimità del refrain; molto azzeccato l’anthemico break centrale che sublima nel semplice ma pregevolissimo solo. I ritmi si alzano di molto nella tiratissima “The Wraith”, ai confini dello speed metal prima del bridge ultra heavy che dà il via alla ripartenza nuovamente alla velocità della luce. Le atmosfere cambiano radicalmente con “Holy Drinker”, pezzo dal flavour settantiano, per una sorta di versione heavy dei Blue Öyster Cult, mentre “Sonia (The Red One)” rievoca vocalmente certe cose dei Kiss, mentre a livello strumentale prevale una certa varietà, tra robuste cavalcate e intermezzi acustici, con un gran lavoro del basso di Lorenzo ‘Larry Low’ Frati, bassista, cantante e leader della band. “Wild Ride” è puro rock and roll selvaggio, potente e oltremodo d’impatto. Impatto che si infrange nelle chitarre acustiche poste in apertura di “Rain”, il pezzo più lungo e articolato dell’intero album, ricco di sfumature e atmosfere che vanno dal prog al folk. Il glorioso gran finale spetta a “Knowledge Of Steel”, uno dei brani più epici da me ascoltati da un bel po’ di tempo a questa parte, figlio dei migliori Omen e Cirith Ungol. Un album genuino, spontaneo, deliziosamente vintage, suonato con cuore e passione da musicisti che, dal punto di vista tecnico e compositivo, sanno comunque il fatto loro.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10




