copGorguts(Season of Mist) Non è mai facile dare un giudizio di qualsiasi tipo ad una release dei canadesi Gorguts. In qualche modo dentro quella musica c’è sempre qualcosa di strano, qualcosa di talmente complesso, geniale e sconvolgente da farti sentire troppo piccolo, troppo impreparato per esprimere una opinione, sia essa positiva o negativa; sembra quasi che l’immensità compositiva sia in grado di annullare gli altri, gli osservatori, gli ascoltatori. Chi sei tu per potermi giudicare? Un EP pazzesco già dal formato: una sola canzone. Un singolo che dura più di molti album (33 minuti), e che contiene poesia musicale senza confini, senza limiti e senza regole. Concept intenso su Bayt al-Ḥikma (ovvero “la Casa della Sapienza”) una grande biblioteca antica a Bagdad, un esempio di cultura umana che attirò le menti più florid, e che terminò esattamente grazie alla cultura umana: distruzione, fiamme, morte. “Pleiades’ Dust” è un brano molto complesso e contorto, diviso in otto capitoli che celebrano, uno dopo l’altro la gloria e la devastazione di un simile concentrato di cultura e arte: la band stessa lo spiega: “è una storia di curiosità e menti brillanti ma anche, purtroppo, di come l’uomo sappia distruggere le grandi scoperte ed il progresso”. Canzone super progressiva, piena di temi diversi, suoni inaspettati, atmosfere, violenza, rabbia, speranza. Attenzione… è ancora solo un EP. Una sola canzone. Con molta probabilità la massima espressione artistica dei Gorguts, dagli inizi fino ad oggi.

(Luca Zakk) Voto: 9/10