(Vlad Productions) Osano verso il post rock e forse di più in direzione di quello sperimentale, di sicuro il grunge e qualche diramazione stoner nonché altre forme musicali, magari anche leggere, i Graceful. Con un mastering curato da Magnus Líndberg la band di Nantes offre un sostanziale crossover di intenti, di stili e di suoni. Eccentrici, crudi educati alla scuola di alcune grandi icone, come Faith No More e i percorsi alternativi di Mike Patton, i Kyuss, qualcosa dei The White Stripes e qualche altra band dalle grandi idee. I Graceful hanno intenzioni coraggiose e sembrano anche divertirsi quando suonano. “Demiurgia” prevede momenti carichi di energia, di eccentricità ed evidentemente di creatività, la quale determina un crossover frizzante. Andature differenti, passando da estrose velocità a momenti contenuti, nei quali emergono melodie imponenti, struggenti o comunque ben bilanciate nel creare un clima d’evasione. “Demiurgia” possiede un’altalena di emozioni, di momenti, in cui impasti sonori lisergici o graffianti, quanto armonizzati da arpeggi dimessi che accompagnano un cantato che sussurra, le canzoni della band plasmano stati d’animo diversi tra loro e comunque consequenziali. Tre quarti d’ora tra forme libere, istrionismi, elementi di elettronica, di rock e grunge roboante. Un suonare anche sopra le righe e pur sempre controllato con una consapevolezza dei propri mezzi, quanto di una voglia di gestire e sapere gestire più anime musicali che riescano però ad essere accattivanti all’ascolto.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10