(Sepulchral Voice Records) Nascono nella metà della prima decade degli anni 2000 ma i Grave Miasma si creano anno dopo anno una solida reputazione. Quel tanfo che arriva dall’abisso del death metal e che sfocia a tratti nel black metal è qualcosa che galvanizza sempre gli appassionati. Tuttavia è una band sotterranea, underground che arriva oggi al secondo album, ben otto anni dopo il precedente “Odori Sepulcrorum”. I Grave Miasma suonano oggi, nella nostra epoca, eppure hanno qualcosa dei primi anni ’90 che corrode ogni intenzione. Una band che suona con quelle ascendenze tipiche del death metal svedese più sepolcrale e lercio, come i Grave ad esempio, oltre a qualche vaga assonanza con i primi, e britannici, Benediction. Un sound oscuro, temprato dall’odio, l’angoscia e la perdita della ragione. Death metal oscuro, mostruoso, figlio di tenebre, croci incrostate dal tempo, tombe e chissà cosa altro ancora. Una band che si tatua l’old style nelle intenzioni, nel sound e in ogni suo livello pratico. Si ascolti “Rogyapa” oppure “Demons of the Sand”, esempi di una deriva sonora che guarda al passato del genere, registrato però ai giorni nostri e senza scimmiottarlo, senza farne una parodia o un qualcosa di improvvisato.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10