(AFM Records) Silenziosi da circa otto anni, gli italiani Graveworm tornano con un decimo album che non prende prigionieri. “Killing Innocence” è furioso, è catchy, è drammatico, offre il meglio del death metal classico, ingloba una buona componente di black e symphonic black, manifesta quell’incedere trionfale, deliziosamente oscuro, sempre energetico, costantemente incalzante. Capitoli come “A Nameless Grave” non solo sono catchy, ma marciano in avanti trionfali, galoppando con un tiro furibondo, pur lasciandosi andare a momenti più introspettivi, riflessivi e pure teatrali, anche grazie alle sublimi orchestrazioni di contorno. Poderosi Graveworm: invadono i territori del black sinfonico dei grandi nomi con la opener “Escorting The Soul”, scatenano pulsazioni telluriche con la prepotente “We Are The Resistance”… un inno metal pazzesco! Violenta “Wicked Mind”, scenografica e con un titolo minaccioso l’ottima “If The World Shut Down”. Ricercate, imprevedibili e suggestive “Dead Worls” e “End Of Time”, immensa la conclusiva “In Honour of the Fallen”. Cosa vi piace? Cosa preferite davvero? Cosa stuzzica la vostra psiche? Del death classico? Del death più moderno con divagazioni guerriere, pagane e gloriose in direzione Amon Amarth? Oppure vi piace il black, non quello radicale… ma nemmeno quello troppo moderno? Amate il groove, le ritmiche massacranti… siano esse veloci o cadenzate? Vi attira l’oscurità, il mistero ed un generale superlativo senso melodico? Bene. La vostra ricerca è finta, così come la vostra innocenza. Questo è “Killing Innocence”, questo è l’autentico abisso, le vere, provocanti ed irresistibili tenebre!

(Luca Zakk) Voto: 9/10