(Nordvis Produktion) La one man band svedese fa crescere i concetti che trovammo nell’ultimo “Budet” (recensione qui) e, prima ancora, nell’EP “Vilsna andars boning”, virando completamente al folk, a sonorità ormai lontane dal black, dai drumming aggressivi, dale chitarre distorte e dalle linee vocali estreme. Con questi due ipnotici ed incantevoli brani, il mastermind Erik Gärdefors unisce in maniera definitiva folk e natura, grazie a sublimi sonorità acustiche verso una espressività neofolk, dominata da un cantato clean e suggestivo, con un timbro vocale che narra, che canta storie, che incanta e porta dentro l’essenza della vita, del giorno, della notte, delle ore che scandiscono ogni singolo passo del Sole e della Luna. Con un titolo che significa ‘L’entroterra degli Spiriti Perduti’, il nuovo EP è infinitamente intenso. Decisamente solenne. Profondo. Avvolgente. Favolosamente malinconico, incredibilmente nostalgico. Con l’ormai inconfondibile marchio di stilistico di questo favoloso progetto ormai in circolazione da oltre un decennio.

(Luca Zakk) Voto: 9/10