(Purity Through Fire) Debutto per questo nuovo progetto di Maxime Taccardi, noto artista francese che cura o ha curato molte copertine per svariate bands underground, quali C.O.A.G., Necrophagia, Agathocles e molti altri, oltre che essere la figura dietro la one man band K.F.R. Griiim è pura tensione. Griiim è dark ambient lacerato da una impostazione black metal. Griiim è essenza insalubre, è deviazione, è oscurità fatta musica. Griiim prende il black metal e lo catapulta in un electro ambient deviato, inquietante, il tutto sferzato da un disagio urbano infinito, tra angoli oscuri e vie malfamate, tra vite sconvolte e destini senza speranza. Beat digitali, suoni atmosferici privi di luce, chitarre campionate e massacrate digitalmente. Guest quali Meyhna’ch dei francesi Meyhnach (ex Mütiilation) e ‘O’ dei misteriosi Obskuritatem dalla Bosnia ed Erzegovina. Ambient industriale con “Welcome to My Nightmare”, downtempo elettronico sferzato da spoken vocals sepolcrali su “My Name is Max”. Le stesse vocal accentuano la tenenza vagamente spaziale di “God is Love But I’m Hate”, mentre c’è un feeling ecclesiastico dissacrante su “The Church of Negation (feat. Meyhna’ch)”. Solitude in Heaven” è beat dissoluto che sprigiona ansia, mostruosamente inospitale “Šizofrenija (feat. O)”. Il beat ha un’ispirazione dark hip hop su “As Long As You Hold the Knife”, mentre si rivela contorta ed imprevedibile “Guiding the Flesh”. “As Long As You Hold the Knife” ha anche una seconda parte, questa forse con sonorità più vicine ad un black metal lo-fi, mentre con “A New Kind of War” tutto diventa asfissiante e disagiato. “I Ain’t Going Down” ricorda un po’ le perversioni sonore di artisti quali Vrangsinn, mentre la conclusiva “I’m upset (ALAYHTK Epilogue, feat Kristen)” fonde in maniera assurda black industriale e, nuovamente, hip hop. Quasi un’ora e venti di totale disagio, di oscurità sonora soffice ma tagliente, delicata ma malata, suggestiva ma totalmente depravata.

(Luca Zakk) Voto: 8/10