(Secret Entertainment) Un’orgia musicale. Un’ammucchiata di suoni. Un four-some di pornografia melodica, con una violenza carnale psichedelica, una intraprendenza sperimentale, una visione progressiva di una tradizione arcaica, legata alla terra, al folklore e al post-tradizionalismo. Sono una band confusa. Sono ungheresi. Non ho idea di come si legga il moniker e tantomeno il titolo. E non me ne frega nulla. Tanto loro manco cantano (ad un certo punto mi sembra di sentire un urlo disperato dal profondo del perfetto chaos sonoro). La loro musica? Provate ad immaginare questo: prendete dei musicisti prog-punk-jazz (?), li fate bere di brutto, li ubriacate, un po’ di droga, poi gli date degli strumenti e li lasciate soli a fare jamming; ecco, forse il risultato è proprio “Üst A Gríz Felett”. Ma cosa fanno? Quale genere? C’è una struttura della canzone? Non lo so davvero e non capisco perché lo chiedete a me. Cosa cazzo ne so io? Comunque sono abbastanza certo che la risposta non ve la potrebbero dare nemmeno loro. Quello che posso dire è che raramente ho passato 25 minuti (solo 25 minuti!) come questi. Poi il bello della musica è che può essere riprodotta, quindi quei 25 minuti possono diventare eterni, ascolto dopo ascolto… e durante ciascuna sessione vedo che i miei pensieri vagano e divagano verso dimensioni non chiare. Verso droghe potenti ed attraenti. Verso scenari esotici. Verso il peccato. Verso la redenzione. Penso al sesso sfrenato. Penso alla castità più spirituale ed ortodossa. Penso alla musica degli Hawkwind incestuosamente incrociata con punk violento e del jazz contorto. Sento suoni acerbi, suoni cristallini, suoni grezzi. Un groove che destabilizza. Avete presente quando provate del piacere intenso e, tra i gemiti, le vostre labbra materializzano quel “mi fai morire”? Ecco “Üst A Gríz Felett” è un’espressione artistica che uccide, ammazza, trucida, accoltella, per poi banchettare infierendo sul cadavere. Rendendo la morte una forma d’arte eccelsa. Rendendola un immenso piacere.

(Luca Zakk) Voto: 10/10

Ecco il piacere, ecco la morte: qui!