(Transcending Obscurity) Ultimamente l’India si sta dimostrando una realtà di primo ordine in ambito estremo: basti pensare ai Grossty, autori di un grindcore ottimamente suonato, feroce come si conviene ad una band del genere. Nutrivo quindi alte aspettative per il come back dei Gutslit, con questo secondo album che si rivela essere una mazzata inaudita che si abbatte tra capo e collo dell’incauto ascoltatore. Il cambio di cantante non ha certo affievolito la brutalità dei nostri, che si presentano al come back discografico più agguerriti che mai con il loro mix tra la violenza del brutal death e la furia nichilista del grind core, passando per la pesantezza dello slam. L’abilità principale della formazione indiana è quella di riuscire a pestare con una furia belluina senza rinunciare minimamente a coinvolgenti parti groovy, rendendo i brani in un certo senso orecchiabili anche per i meno avvezzi al genere proposto. “From One Ear To Another” è un valido esempio di quanto detto, con le sue ritmiche estremamente variegate che spaziano tra riffs lenti e stoppati a devastanti sfuriate grind, passando per ritmiche thrash. In tre parole: brutale, tecnicamente ineccepibile e groovy. Un must per gli estimatori del genere.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10