copHAAR(ATMF) Gli Haar propongono un buon miscuglio di black e death, un composto dal forte potere implosivo, che rischia di trascinare con se tutto e tutti. La voce è veramente cattiva ma piuttosto personale. La controparte ritmica è un continuo blastbeat e la chitarra vomita fuori assoli neri e taglienti, pronti a graffiare l’ascoltatore. Ma l’album è fatto anche di momenti più riflessivi, piccole pause per riprendere fiato dal becero suono cacofonico del combo. E’ il classico gruppo che ricorda nel suono molte band, purtuttavia lasciando l’ascoltatore incapace di riconoscerle. E questo, signori, si chiama personalità. Incoraggianti.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10