cophammered(Punishment 18 Records) Sarà un caso, ma in questi ultimi mesi mi è capitato di recensire diverse band friuliane che erano peraltro tutte eccellenti, e gli Hammered non vengono meno a questa regola! I nostri sono in giro da diversi anni (in principio sotto il monicker Trauma) ma questo è il loro debut sulla lunga distanza: un intelligente mix di power, speed e qualcos’altro sempre di stampo ‘classico’, per un disco che quindi ha tutto il potenziale per piacere a un pubblico molto vasto, ma senza mai risultare qualunquista. Dopo una lunga intro dai toni epici, “No Time for us” è un up-tempo sostenuto con qualche spunto thrash; sorprendente la somiglianza di timbro vocale fra Andrea Csàszàr e Joacim Cans. “Space Invaders” ha le strutture del power primordiale, molto libero nelle proprie evoluzioni, mentre “Master of your Nightmares”, oltre a un ritornello melodico e indovinato, ha quegli elementi sempreverdi da cavalcata NWOBHM. Brano molto particolare “Money”: una voce filtrata e come ‘fuori campo’ lamenta con amara ironia il potere del denaro, mentre le chitarre disegnano evoluzioni drammatiche. Ho trovato veramente irresistibile “From Paradise to Hell”, per il moto (tutto anni ’90) in cui si muovono le chitarre: davvero vicino alle cose migliori dei primi Vision Divine! Altro killer refrain con “The five Hunters”, sparata a mille e senza un secondo di tregua; si chiude con l’escursione pianistica di “Wait for sleep” di dreamtheateriana memoria. Una piccola enciclopedia di metallo grintoso, destinato soprattutto a chi (come me) guarda sempre con nostalgia alle origini e agli anni ’90.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10