copHarvestGulgaltha(Nuclear War Now! Productions) Emergono da inferi putridi gli statunitensi Harvest Gulgaltha. All’attivo hanno una compilation, stanno lavorando al primo full “length”… ma ciò che li ha fatti notare è il primo demo, quello del 2012, roba da cassetta (ne hanno stampate 100 per l’etichetta Aphotic Sonance) mal registrata in perfetto stile black-underground. In attesa della release dell’album, dunque, un’ottima idea è quella di dare un barlume di ufficialità al demo pubblicandolo su un mini LP. Quasi venti minuti opprimenti, perversi, tetri, capaci di fondere death metal con il più primordiale black: un growl sofferto, chitarre pesanti, registrazione fumosa e poco definita per glorificare l’aspetto più devastante del genere proposto. Sound selvaggio, primitivo, lontano da tecnologia, raffinatezze, produzioni ricercate. Pura proliferazione del buio. “Infinite Black” risucchia i suoni nel nero più intenso. “Release The Flesh” offre tortura e arriva a concetti di death/doom. “Limbonic Soul” è un lento precipitare verso l’inferno. “Scepter of the Shadows of Death” è la destinazione, il girone più più profondo di geenna. Francamente? Adoro i vinili, ma questo marciume era da ripubblicare nuovamente in cassetta!

(Luca Zakk) Voto: 7/10