(Osmose Productions) L’ultimo album pubblicato dagli Hate Forest è di quindici anni fa, “Sorrow”. “Hour of the Centaur” è stato inciso nell’aprile di questo anno e probabilmente in un lasso di tempo breve. L’album infatti è una furia dai suoni devastanti ma approssimativi, dalla forma ruvida e ottusamente disgregante appunto nei suoni che lo formano. “Hour of the Centaur” è black metal aspro, guerrafondaio e seminale. In una sola parola, ‘True’! R. ovvero Roman Saenko è l’unico elemento che ha portato avanti, da qualche anno, l’autorità di questo progetto musicale che nella scena black metal ucraina è tra gli illustri. Con lui solo V. a gestire i programmi per i ritmi. Insomma, la voce in titanica versione growl, chitarre ‘zanzarose’ e gelide, un basso approssimativo che di tanto in tanto sbuca (ammesso che sia un basso) e questi tappeti ritmici francamente poco udibili, come risultato danno il black metal in una forma glaciale, grezza, con riff che si ripetono all’infinito e con un’atmosfera epica quanto malsana, ancestrale e oscura che erompe da ogni brano di questo lavoro. Neppure quaranta minuti di durata per “Hour of the Centaur” che sviluppa una forza distruttiva attraverso una materia infinitamente grezza, eppure quanto concretamente vera nell’esprimere questo genere. Va riconosciuto che l’album è un ‘monoblocco’, piatto nella sua forma in quanto le variazioni sono quasi inesistenti e comunque si contano con una sola mano. Si ha l’impressione di assistere ad un’unica grande composizione che manda in trance l’ascoltatore.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10