(Pulverised Records) Jonny Pettersson e il resto della truppa sono alla seconda pubblicazione con la Pulverised Records, dopo l’EP di due anni fa intitolato “In the Absence of Faith”. La band capitanata dall’autore, musicista, nonché anche produttore e tecnico di studio, si ripresenta con il tipico e arcaico death sound di matrice svedese, corredato da atmosfere tenebrose, concepite anche attraverso una letteratura testuale legata a classici dei film dell’orrore. Citando e pensando a Roman Polanski, David Cronenberg e film noti del genere, “Never Ending Night Of Terror” è una stimolante discesa negli abissi, come la stessa title track dimostra nei suoi meandri, costruita con fare oscuro e inquietante. Ralf Hauber, chitarrista e voce nei pezzi, membro dei Revel In Flesh, Matt Moliti, l’altro chitarrista, memebro dei Sentient Horror, si vedono affiancati oltre dal già citato Pettersson, voce dei Wombbath, anche da un altro dei Sentient Horror, il batterista Evan Daniele. I quattro sparano colpi potenti, aggressivi oppure limano le atmosfere notturne e pericolose, tenendo un passo meno irruento. Nelle due marce proposte gli Heads For The Dead si tengono abilmente a regime in questo concept horror concepito da Pettersson. Le atmosfere più cupe quando i modi sono pacati, semplici, rievocano in alcuni casi i Tribulation, grazie anche all’uso di sintetizzatori che arricchiscono questo senso orrido che percorre l’album. Il seme del tutto è un death metal arcaico, tipico dei Wombbath, gli At The Gates e non solo, anche i Paradise Lost dei primordi. Il fatto è che in questo death sound emerge una brutale, cinica e manifesta oscurità che si respira dall’inizio e fino alla fine di questo quarto album della band. Infine in “Never Ending Night Of Terror” c’è un po’ di Italia: la copertina è di Solomacello (Baest, Pentagram, Fulci e altri ancora), mentre in chiusura emerge una magistrale cover che tributa i Goblin, ovvero “Witchkrieg”.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10