(Nuclear Blast Records) Un album dopo dieci anni è tanto tempo, ciò nonostante questi sono gli Heathen! Non tra le formazioni di grido del thrash metal, eppure non tra quelle trascurabili. Insomma questa è gente che sa suonare e che pur non avendo avuto le fortune di Metallica, Overkill o Testament, tutti i thrasher più accaniti del pianeta un album degli Heathen non lo trascurerebbero mai. “Empire Of The Blind” ci ripresenta una band padrona, sicura, matura e con un marchio personale nei suoni e nell’arrangiamento. Anzi, proprio quest’ultimo aspetto è quanto di più caratteristico. Alcuni brani dell’album evidenziano un progredire della forma nelle canzoni. La stessa title track possiede pathos, melodia e un crescendo musicale che affascina l’ascoltatore. David White poi è il cantante che veste il tono dei pezzi, stendendo la sua voce in queste cornici musicali dove resta l’elemento immediatamente riconoscibile per l’ascoltatore medio. Kragen Lum e Lee Altus sono le chitarre, non solo degli Heathen ma anche degli Exodus: Lee Altus da diversi lustri, mente Lum ha lavorato con loro dal vivo. Volendo fare una descrizione approssimativa, in questo album sembra risonare qualcosa dei Testament e degli Overkill, oltre a lievi e sporadiche svolte Exodus. Pur tuttavia che a suonare siano gli Heathen si sente. Il loro marchio, di cui sopra. Soprattutto il lavoro solista mette in luce delle perle improvvise, incastonate in evoluzioni del riffing, seguiti da pattern ritmici asciutti, secchi, ma poderosi negli stacchi, che mostrano il grado di capacità dei californiani. Oltre quarantasette minuti di thrash metal puro, vero, autentico… canonico ma niente affatto old style. Il thrash metal solido e di ‘marca’ che negli ultimi anni la Nuclear Blast ha proposto rivolgendosi a mestieranti sempre brillanti.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10