copheavensgate(Limb Records) Dei gruppi della primissima ondata dello speed/power metal tedesco, quella di Gamma Ray e Helloween per intenderci, gli Heavens Gate costituiscono un caso singolare: non hanno mai veramente sfondato come i colleghi, nonostante cinque full-“length” di buona caratura (soprattutto i primi tre), ma i loro membri hanno contribuito al successivo trionfo mondiale di Rhapsody of Fire ed Avantasia, tenendo conto che alle chitarre troviamo il notissimo produttore Sascha Paeth, al microfono c’era Thomas Rettke (che fra le altre cose ha collaborato anche con gli Aina), e pure il batterista Robert Hunecke-Rizzo ha messo lo zampino in diverse uscite turilliane. Per celebrarli degnamente, la Limb mette in commercio questo lunghissimo (79 minuti!) greatest hits, che pesca abbastanza equamente da tutte le uscite dei tedeschi. Quali gli highlights, allora? “In Control”, la prima canzone composta dalla band, è, inevitabilmente, molto helloweniana, anche nell’approccio vocale di Rettke, che poi si affinerà e personalizzerà; siamo sulle stesse coordinate ironiche e su di giri anche con “Livin’ in Hysteria”. Ottimo speed d’annata con “Tyrants”, già più epica “The neverending Fire”, ma uno dei picchi dell’intera discografia della band di Würzburg è certamente l’accorata power ballad “Best Days of my Life”. Rettke dà il meglio di sé nella potente “Under Fire”, mentra la trionfale “Rising Sun” è dedicata ai fan del Giappone, il paese dove la band ha forse riscosso i maggiori consensi. “Planet Earth” mostra una certa evoluzione dl sound con l’inserimento di un inusuale violino, ma il top in questo senso è raggiunto dai dieci minuti “Noah’s Dream”, altro brano che rinverdisce le classiche sonorità dei primi Helloween e dei Gamma Ray, dove nelle suite entrava un po’ di tutto attorno a un ritornello orecchiabile e catchy. Per conoscere gli Heavens Gate è praticamente indispensabile passare da qui!

(René Urkus) Voto: 8/10