(Ripple Music) Lavoratori indefessi i giapponesi Hebi Katana che dal 2020, anno di fondazione, si sono dati da fare a oggi con quattro album, degli EP e diversi live album. Sono di Tokyo e il nome deriva da una filosofia del loro paese che vuole accettare la transitorietà e l’imperfezione. Il trio si fonda su basso, batteria, chitarra, con il bassista Laven e il chitarrista Nobu alle voci. T. T. Goblin è il nome del terzo componente e dunque batterista nel gruppo. Attraverso la biografia e le note per la stampa, si relaziona la band a un filone doom, ma lo stoner è forse la strada percorsa in maniera totale dalla formazione giapponese. Ci sono le relative variazioni, come un semplice rock di base udibile nei pezzi e un hard rock e heavy doom che vengono infusi a dosi attente in giro nei diversi pezzi. “Imperfection” è l’attraversare di schemi appunto rock, doom, stoner e attraverso una sintesi di questi offerta in maniera libera, spontanea e senza forzature. Il groove, la robustezza dei riff, le atmosfere opache o semi-lisergiche, le scorribande scanzonate, sono tutte presentate in una maniera agile e morbida. Senza calcare la mano, lasciando agli strumenti la possibilità di sbocciare con la loro personalità, i loro volumi ed effetti corredati. La voce è una narrazione dolce o dimessa, a tratti sopra le righe, senza la pretesa di volere incantare e andandoci dentro con toni vissuti o quasi punk, sempre però adattandosi ai riti, i toni e le fattezze dei pezzi.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10