(Blood Blast Distribution) Dall’immenso cosmo del metalcore e del post-metalcore emerge questo quintetto sloveno, il quale giunge al secondo lavoro. Aggressivi al punto giusto, ma anche estremamente atmosferici, amano sonorità elettroniche più seducenti che violente, tanto che l’album stesso apre con una certa dose di furia che va poi addolcendosi man mano che si susseguono le canzoni, andando a sostituire toni aspri con quelli più tetri e avvolgenti, in linea con testi che parlano di battaglia contro la sclerosi multipla, i problemi sociali, il rifiuto personale dovuto alla sessualità, senza dimenticare le paure geopolitiche… tutti problemi che toccano personalmente il frontman. Pezzi come “My Harness” mostrano la dualità della band, mentre una “What a Shame” vuole stare più sul rabbioso, anche se poi cede a sonorità quasi goth. Su “Dearest” il frontman mostra qualità clean di alto livello, anche se il suo growl ogni tanto suona minaccioso; c’è bilanciamento poi su “Beneath the Sinking Moon”, mentre è quasi prog “Undertow”. Tanta elettronica sulla opener “Aberration” e “Make Me Want to Leave You”. Sognante e più vicina a bands quali Leprous che al metalcore “Liberated”, intensa e sognante la conclusiva “What Do You Have to Save?”. Un album interessante, molto ben composto e suonato, da parte da una band che si sta facendo strada offrendo qualità e dimostrando passione. Non a caso questi ragazzi hanno già suonato a eventi quali 70000 Tons of Metal, MetalDays e ProgPower EU…
(Luca Zakk) Voto: 8/10