(Dark Essence Records) Dannati geni! In carriera la band di Bergen ha già pubblicato uno split, con i Taake… ma fare uno split con se stessi è qualcosa di maledettamente originale! “HrabnaR / Ad vesa”, ovvero “HrabnaR” e “Ad vesa”, è proprio uno split! La prima parte (o prima metà del disco) composta, concepita e cantata da H’grimnir, la seconda da V’gandr, tanto da poter offrire le due facce degli Helheim in modo affiancato, dai due punti di vista, dalle due visioni deviate e ben distinte, i due concetti abissalmente opposti, anche se indissolubilmente uniti e compatti fin dagli albori, fin dal 1992. È come se i due artisti si fossero separati, dissolvendo la band, creando ciascuno un EP a proprio nome, per poi decidere di unire nuovamente le forze mettendo il materiale nello stesso disco sotto il nome della band storica. “HrabnaR”, la prima metà, quella di H’grimnir, è pesante, ricercata, anche atmosferica, sempre supportato dal favoloso drumming di Hrymr. I brani tendono ad essere tuonanti, massacranti, diabolici, ma non mancano le parentesi suggestive, spesso corali come conferma la opener “Geist”. C’è malinconia con “Sorg er dødens spade”, è intensa e misteriosa “Livsblot”, travolgente “Mennesket er dyret i tale”. “Ad vesa” di V’gandr approfondisce i concetti metafisici norreni, esplorando le quattro componenti dell’anima umana secondo le credenze precristiane, ovvero Hamr (forma), Hugr (mente), Fylgja (direzione) e Hamingja (fortuna, fato). Un approfondimento atmosferico, energetico, suggestivo, coinvolgente. Lunga “Fylgla”, un brano molto semplice eppure così dannatamente complesso ed intricato… e tra i suoi misteriosi labirinti ecco che emerge quel riff ossessivo e lineare… scandito da quella sola nota di tastiera, inserita con maestria nel momento giusto e con una cadenza meravigliosa. Più intricata, aggressiva anche se comunque epica “Hamingja”, traccia vicina alla produzione del compagno d’armi; deliziosamente tetra e sulfurea “Hugr”, a tratti sperimentale, prima della conclusiva “Hamr”, un brano sepolto nel mistero, dentro una dimensione eterea instabile e devastante. Dodicesimo capitolo per gli Helheim, trenta tre anni di costanza, di efficacia, di profonda autenticità. E anche questo nuovo lavoro, o questa sommatoria dei due lavori, assicura un percorso spirituale eccelso, offrendo spunti grandiosi, sensazioni esaltanti, storie avvincenti e immense emozioni.

(Luca Zakk) Voto: 10/10