cophell(Nuclear Blast/Audioglobe) La storia, anzi la leggenda degli Hell è abbastanza nota fra gli appassionati di metallo classico: una band che nasce già maledetta, troppo avanti per l’Inghilterra di inizio anni ’80; il contratto con la Mausoleum, che fallisce due settimane prima della pubblicazione del debut; il conseguente suicido del frontman Dave G. Halliday; venticinque anni circa di silenzio e poi la resurrezione della band, con Andy Sneap alla chitarra; la pubblicazione di “Human Remains” due anni fa; e ora questo meraviglioso “Curse and Chapter”, che ci fa rimpiangere amaramente tutti questi anni passati invano. L’intro “Gehennae Incendiis” ci introduce subito agli scenari infernali che saranno propri di tutto il disco, poi “The Age of Nefarious” spara in velocità un heavy/NWOBHM moderno ma non snaturato, pieno e potente, sul quale la crudele voce di David Bower svetta trionfante. Ovviamente è proprio David (fratello del chitarrista Kev) a rendere questo disco memorabile: capace di passare da toni teatrali a un falsetto mefistofelico in meno di un secondo, ci delizia dalla complessa “The Disposer Supreme”, che accelera e rallenta al suo comando. Irresistibili le progressioni di “Harbringer of Death” e la feroce velocità di “End ov Days”, che riportano naturalmente alla memoria i migliori Mercyful Fate, mentre lo strumentale “Deathsquad”, più ‘allegro’ rispetto alla media del disco, è dominato da organi e tastiere. Per “Something wicked this Way comes” parlerei praticamente di heavy/thrash (al di là di ciò che ricorda questo titolo a tutti gli appassionati degli Iced Earth), mentre è assolutamente devastante la carica di “Deliver us from Evil”, dove forse il singer raggiunge il massimo della propria teatralità. Dal canto suo, “Land of the Living Dead” ha un approccio più leggero, che potrebbe spingere le nuove generazioni a pensare ai Sabaton. Un disco in assoluto stato di grazia, composto, a quanto dice la band, in egual proporzione di materiale vecchio e nuovo; tutti sanno che gli Hell sono imperdibili dal vivo, non perdete le (poche) occasioni che ci saranno quest’estate!

(Renato de Filippis) Voto: 8/10