(My Graveyard/Masterpiece) Ecco un disco capace di attirare veramente l’attenzione! I trevigiani Hell Theater, qui al debutto per (guardate un po’ che caso) la My Graveyard Productions, danno alle stampe un concentrato di power/thrash a tinte orrorifiche concepito per farvi saltare dalla sedia (e in più di una occasione ci riesce benissimo!). La vera marcia in più del disco sta nel dettagliato concept che colora (di rosso sangue) le trame musicali del quintetto: una storia truce e disperata, narrata nel booklet sia in inglese che in italiano, e che i dodici brani in scaletta seguono fin nelle minuzie. Immergiamoci quindi nella terribile storia di Moron, della sua fuga dall’ospedale psichiatrico, della sua scoperta di essere una vera e propria ‘reincarnazione del male’ e di tutto ciò che ne consegue in termine di morte e dannazione… “The dark Shadows Room” parte con ‘calma’, ricordando subito il King Diamond più teatrale e mostrandoci come la voce di Victor Solinas, dal falsetto ai toni sardonici, sia qualcosa di veramente demoniaco! La tempesta inizia con la torrenziale “Lady of the Candles” e continua con la stessa forza in “The Room of a Million Voices”, dove l’influenza di certi Metal Church mi sembra evidente. “Escape from the bloody House” mescola le carte con un approccio ancora più graffiante, quasi new thrash; “The Time has come” mi ha ricordato gli A tortured Soul, una delle band power/thrash americane che più mi ha colpito in questi ultimi anni, sotto contratto per la Pure Steel. “Slaughter in the House of the Witch” è un altro carro armato dove Solinas si propone, ancora una volta con successo, su note mediamente più basse. Il massimo della teatralità si raggiunge con “Red Eyes of the Abyss”, quindi la conclusiva “The End of the Beast”, il pezzo più lungo con i suoi otto minuti, raggiunge il culmine del sound, della storia e delle trovate horrorifiche della band (skippate fino al quinto minuto del pezzo e capirete che cosa intendo). Minime cose andrebbero limate (talora la metrica delle strofe, proprio per seguire la storia, è un po’ incerta), ma inventiva e capacità della band vanno per forza premiate con un voto degno.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10