(Godz Ov War Productions) Il thrash degli HellFuck è ruvido, d’assalto, con influenze di Slayer e Kreator degli inizi. I musicisti polacchi non inseguono abbellimenti o arrangiamenti d’effetto, risultano ruvidi il giusto e sono spartani e diretti, eppure manifestano una spontanea attenzione a sviluppare più cambi di passo durante i pezzi. Amano lanciare brevi tempeste potenziate da blast beat, così come estremizzare riff e tappeti ritmici per sconfinare anche nel death metal ma solo brevemente. Soluzioni che denotano un’atmosfera torbida che avvolge il sound degli HellFuck. Il loro essere sia sfrenati che arditi nel progredire il riffing e le parti dei pezzi rendono “Diabolic Slaughter” affatto scontato. La band preferisce la velocità e dunque ogni pezzo dell’album è verosimilmente una saetta.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10