(Autoproduzione) Phoenix Arizona. Non è la Bay Area. Non è la Florida. E nemmeno la Germania. Eppure l’ascolto di queste undici tracce mi fa saltare indietro di un paio di decenni, quanto gloriose band come Death e Kreator imperversavano, dettando stili e impostando nuovi riferimenti.  Ma attenzione: questo quartetto non è un’altra imitazione di ciò che fu. E’ esattamente la continuazione di questi stili. Dopo l’EP “Who Needs a Sheppard” ecco finalmente l’album completo: assoli di chitarra ben strutturati, bellissimi palleggi tra le stesse, cambi di tempo, intermezzi, drumming ottimo e ben strutturato, offrono un’esperienza musicale carica di un potere distruttivo evidenziato dalla produzione di Ryan Greene (Megadeth, Alice Cooper, NOFX, Authority Zero …), il quale ha saputo mettere in mostra le ottime capacità dei singoli musicisti, mantenendo canzoni strutturate e ottimamente equilibrate. Lo stile degli Hemoptysis (QUI) è aggressivo, veloce, senza riposo, ricco di tecnica, e si avvale di un cantante decisamente capace (con una voce che non può non far pensare a Mille Petrozza) il quale non risparmia nessuno, gridando al mondo di voglia di sterminio, cadaveri a mucchi,  violenza pura, ma anche di odio verso guerre, orrori umani, paure, religione, depressione, morte. E’ molto difficile giudicare i singoli pezzi. Sono tutti molto ben strutturati e ricchi di episodi assolutamente di ottimo livello. Bellissima la suddivisione dell’album in due sezioni grazie allo strumentale “Interlude” che offre un attimo di respiro in questi 50 minuti di puro headbanging. “Shadow of Death” è sicuramente un pezzo molto ben riuscito, che offre una sequenza di ben sette bellissimi assoli alternati di fila, sfociando nel finale che richiama il tema principale del pezzo. Non a caso questa canzone è stata scelta per la registrazione di un video. Anche “M.O.D.” (Merchant of death, ndr) è un ottimo esempio del sound dei  Hemoptysis, ed offre un crescendo irresistibile verso il ritornello aggressivo e molto ben cantato. Questi ragazzi ci sanno fare veramente e si meritano i diversi music award che hanno vinto. Il thrash-death americano è tornato!

(LucaPiotto) Voto: 7,5/10