(Void Wanderer Productions / War Productions) Dopo un paio d’anni di gavetta e due EP, debuttano gli americani -dal New Jersey- Henere, offrendo un melodic black metal con una buona ispirazione, ben suonato, ricco di chitarra solista, supportato da linee di basso calde, un drumming possente e parti vocali indovinate anche se tutt’altro che originali, visto che seguono sostanzialmente la scuola di Abbath. Tanto aggressivi quanto atmosferici, tanto devoti a riff veloci quanto adoratori di una gloriosa pesantezza mid tempo: dopo un suggestivo intro, “Winds of Eldritch North” svela subito le carte con un brano potente, tagliente, penetrante, arricchito da keys intelligenti e da una chitarra favolosa, reso variegato da cambi tematici creativi. Rocambolesca “Spectres of Glacier Tombs”, molto ben riuscite e ricchissime di melodia “Call of Valkyries” e “Riders of the Winter Sky”. Aggressiva, coinvolgente, a tratti ipnotica la super teatrale “Heart of the Maelstrom”, imprevedibile “Frost Wolf’s Howl”, il brano il più lungo di questo relativamente breve album. Un black che seduce, che provoca, un black tanto gelido quanto bramoso di ascesa, un black che lascia il segno nel cuore violentando qualsivoglia manifestazione dell’anima. Gli Henere sicuramente si sono fatti ispirare da tanti nomi noti, ma alla fine hanno saputo costruire un loro stile, una loro impostazione, una loro personalità, tutti aspetti assolutamente vividi e presenti in ogni singola traccia di questo loro nuovo disco.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10