copHOD(Arctic Music) Secondo full length per i Texani Hod, band attiva dal 2007 dedita ad un black/death metal che spesso strizza l’occhio al thrash più primordiale. Il combo Statunitense attualizza la lezione impartita dai Celtic Frost, proponendo un sound diretto e grezzo, potente e senza fronzoli, senza tuttavia far mancare la tecnica, utilizzata soprattutto per costruire riffs ben strutturati e solo apparentemente semplici. Le composizioni sono per la maggior parte mid tempos, con sporadiche accelerazioni che si rivelano letali, ben assestate e usate con intelligenza solo quando esse sono necessarie, senza abusarne, lasciando la parte del leone ad un riffing quadrato e potente, che trasuda malvagità da ogni poro. Ne è un esempio l’opener “When The Ghouls Feed”, dall’incedere non lontano dai primi Morbid Angel, con alcune accelerazioni che vengono stemperate in ritmiche quasi marziali in prossimità del refrain. Non mancano certo i momenti in cui la velocità prevale, come in “I Am Destroyer”, mazzata senza fronzoli della durata inferiore ai due minuti, durante i quali l’aggressività la fa da padrona. “Under Tyranny’s Hammer” è invece un pezzo più articolato, dotato di accelerazioni lancinanti che si alternano a riffs vicini alla NWOBHM, potenti e melodici allo stesso tempo. Un album che, nonostante un sound apparentemente grezzo, nasconde una vena compositiva raffinata e una capacità esecutiva sopra le righe.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10