(Seeing Red Records) Gli americani Holy Death, proprio non vogliono saperne di stare fermi: in 2 anni hanno pubblicato ben 4 EP, poi raccolti prontamente in un cd, per poi fare uscire finalmente il loro primo cd sulla lunga distanza. In realtà, le coordinate sonore che il gruppo aveva scelto due anni fa sono state assolutamente confermate in questa nuova uscita. Parliamo di un death molto impostato sul doom, in cui i tempi non sono velocissimi, anzi. La voce del cantante/chitarrista è davvero sempre in tiro, sempre sul pezzo, appunto. Sotto, chitarre molto aggressive e dal classico appeal a stelle e strisce e una batteria che più cadenzata non si può. Per la lunghezza media delle tracce e l’esiguo numero, sembra di trovarsi di fronte all’ennesimo EP del gruppo, ma poi si ragiona anche sul fatto che forse è ultimamente che ci siamo abituati a dischi di 80 minuti…Nel complesso è davvero un disco ispirato, pur non essendo certo l’esempio di originalità che certi ascoltatori potrebbero cercare.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10