(Iron Bonehead) Mini album per la one man band tedesca Horn, a poco più di un anno dalla settima fatica discografica, l’ottimo “Turm Am Hang”. “Retrograd” non presenta grossi mutamenti dal precedente platter, regalandoci sei nuove canzoni che si muovono agevolmente tra folk, pagan e qualche sfuriata black metal. La formula funziona, bilanciando alla perfezione passaggi acustici suggestivi e partiture violente. Anche la scelta di cantare in lingua tedesca si rivela azzeccata, conferendo una certa solennità nei passaggi più epici e donando un’ulteriore aggressività nei momenti più heavy. Stupendo il brano acustico con in sottofondo il rumore di un corso d’acqua, breve interludio introduttivo per “Bockfuss”, che alterna parti di musica sacra a sfuriate black metal dal sapore scandinavo, il tutto stemperato da chitarre pulite e melodie folk. Un artista prolifico, che si presenta a breve distanza tra un disco e l’altro, mantenendo sempre alta la qualità della proposta senza soffrire di cali d’ispirazione.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10