copHostium(Iron Bonehead) Orrore e venti demoniaci che soffiano dal gelido versante nord del freddo Canada. Hostium sono pestilenza, black metal truce, nebbioso, crudele: uno splendore demoniaco votato a crudeli rituali perversi, efferati, disumani. Debutto che arriva dopo travagliati percorsi nelle tenebre, visto che la band si è originariamente formata ben 10 anni fa… un decennio costellato da line up incomplete, eclissi, hiatus. Ma il male è un frutto che deve maturare prima, e poi marcire lentamente: “The Bloodwine of Satan” è black metal rabbioso, black accanito, privo di speranza, amore unano, vita. Veloce e priva di respiro “Holy Spirit Of Satan” (con l’intro “Through Realms Of Oblivion”. Più cadenzata e mid tempo, anche se piacevolmente sporca e opaca “Bloodwine Chalice”. Grandiosa “Arcane Deathwomb”: tremolo superbo, drumming ossessivo e una generale atmosfera incompatibile con i parametri vitali. Odio, puro odio su “From Soulless Ruins” e “Epitaph”. Devastazione che accenna anche i primi Sodom su “Thirst For Destruction”, mentre la conclusiva “Heathen Burial” combina una furia demoniaca senza controllo con dell’atmosferico che converge verso riff taglienti, ponendo fine a quasi quaranta minuti deliziosamente inospitali, cadenzati da mancanza della luce, totale odio, sublime satanismo, spietato annientamento: la sintesi dell’armageddon.

(Luca Zakk) Voto: 7/10