(Autoproduzione) Devo ammettere che per una volta sono rimasto spiazzato ancor prima di ascoltare l’album. Se il nome Hot Cherry può far pensare ad una glam band, la copertina di “Wrong Turn” sembra far presagire un disco di puro thrash metal. Musicalmente, ci troviamo davanti a qualcosa di altrettanto spiazzante, o comunque estremamente difficile da catalogare, con influenze che vanno dal metal classico al rock, passando per lo stoner ed il thrash metal. La cosa sorprendente di “Wrong Turn” è che, come in un piatto ben cucinato in cui si riconoscono gli ingredienti senza che nessuno di essi arrivi a coprire gli altri, ogni brano risente di tutte le influenze citate, ma amalgamate talmente bene da suonare alla grande. I brani sono diretti, brevi e sanguigni, che puntano al sodo senza troppi fronzoli. La voce del singer Jacopo Mascagni è ruvida, rauca, maleducata e potente, ben supportata dal muro sonoro eretto dalle chitarre, che passano con disinvoltura da riffs anthraxiani a partiture stoner di matrice blues, mantenendo sempre alta la tensione e ben eretto il muro sonoro. È difficile trovare un pezzo che possa spiccare, vista l’elevata qualità delle composizioni e l’assenza di riempitivi. Otto brani solidi, imprevedibili ed orecchiabili allo stesso tempo. Un debutto davvero ricco di personalità, che meriterebbe l’attenzione del pubblico.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10