cophumanfate(Doowet Records) Forti di un contratto discografico, e con una lineup completamente rinnovata, i francesi Human Fate riregistrano e ampliano di due nuovi brani il loro debut autoprotto, “Part 1”. Il genere suonato? Beh, per una volta le informazioni promozionali hanno ragione: qui siamo di fronte a un mix di world music, folk ed extreme metal! L’improbabile ma riuscita miscela si svela già con “Unify Mankind”, che mette insieme growling, chitarre pesanti, percussioni tribali e altri suoni etnici, per un risultato all’inizio spiazzante ma dopo qualche ascolto più che godibile. Con “Yehusalem” ci spostiamo naturalmente su toni medio-orientaleggianti, mentre “Hanuman’s Quest” si dirige verso un pagan più classico. La ballata medievale “In Fate” è il preludio di “Death Soul Society”, che si diverte a giocare con il contrasto fra l’esile coro e le strutture musicali che in più punti si avvicinano al black. A sua volta questo brano sfocia di “Pariah”, il pezzo più lungo della scaletta (supera i sette minuti) e anche il più cangiante, ma che in generale mantiene un impianto sonoro molto duro, in cui solo certi suoni di batteria conservano il legame con la folk/world music. Un disco a suo modo spiazzante eppure non lontano da certe sonorità classiche, che consiglio ai metallari più open-minded: sicuramente una ventata di freschezza e novità in una scena che vive dell’eterna ripetizione dell’identico.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10