(Svart Records) Il duo finlandese che qui conosciamo con il nome “Hymn” è attivo da circa un lustro, ma dopo un EP omonimo di debutto questo è a tutti gli effetti il loro primo album completo. Ebbene, la lunga intro potrebbe fuorviare, in quanto sembrerebbe una apertura ideale per un album black ambient. Invece il condizionale è proprio d’obbligo, perché qui stiamo parlando invece di doom, ma di quello cattivo e cerebrale, simile al drone per certi versi, marziale e lento. In realtà a ben pensarci, non so neanche se dovremmo parlare di doom: nei suoni ci sono le più varie reminiscenze, dal death al southern rock, la chitarra a tratti è pesante pure per il genere, la voce poi… a tratti si direbbe adatta all’hardcore più che al metal propriamente detto. Sarà per la somma di tutti questi elementi che il disco risulta in effetti interessante per non dire accattivante, in quanto non è il solito doom o comunque non il doom che siamo abituati ad ascoltare, quasi un post-doom, passatemi il termine. Si tratta a conti fatta di musica molto sintetica, caotica eppure ragionata… Come avete visto i generi nominati nella recensione sono i più svariati, ma servono tutti a capire in parte il suono proposto, una inaspettata sorpresa per un genere che pensavo ormai consolidato in specifici canoni. Invece no…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10