(earMUSIC) Erano in giro verso i primordi degli anni ’60 i Javelins, ma il loro sound ricordava soprattutto quello dei ’50. In esso c’era si il soul, il country, ma soprattutto il rhythm and blues e il rock and roll che hanno poi deciso. È stato però il contante a fare strada in questa band che girovagava per il Regno Unito a suonare nelle sale da ballo, nelle feste e nei pub. Ian Gillan pochi anni dopo la sua permanenza nei Javelins approdò nei Deep Purple. Oggi Ian a 73 anni ritorna con la sua vecchia band e incide un album. Pieno di canzoni, tutte semplici e brevi, tutte approdate dagli anni della sua, la loro, prima giovinezza e tutte meravigliosamente belle. Si, non c’è mai da stancarsi in queste note semplici, in questa spensierata, dolce, romantica versione del rock and roll. Soul, blues, r’n’b si fondano nelle canzoni dei Javelins attraverso brani inediti e omaggi a The Drifters, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis, Ray Charles e Bo Diddley. “Ian Gillan & The Javelins” è stato inciso in cinque giorni ad Amburgo, con una comparsata di Don Airey che negli ultimi anni ha dato una mano ai Deep Purple dopo la dipartita di Jon Lord e che in passato ha suonato con Ozzy, Whitesnake, Jethro Tull ecc. ecc.. Sedici canzoni, due chitarre, un basso, la batteria, i tasti bianconeri dei Airey e quell’inaspettato, esperto, pervaso e giocoso di Ian Gillan. Il risultato è sbalorditivo. Nostalgico quanto si voglia, romanticamente anacronistico, “Ian Gillan & The Javelins” suona però a loop nell’impianto, fermando il tempo e il cervello!

(Alberto Vitale) Voto: 9/10