(Nuclear Blast Records) Di sicuro gli Ibaraki partono avvantaggiati, essendoci mister Matt Heafy dei Trivium dietro all’intero progetto. Progetto nato ormai dieci anni fa, ma che vede il suo pieno divenire solo ora. Un disco eclettico, come altrimenti non poteva essere, in cui Heafy può prendersi tutte le libertà stilistiche che nel gruppo madre non poteva prendersi per ovvi motivi. Sin da subito, dalla stranissima e bizzarra intro, si sente comunque la qualità del prodotto, ma è con la successiva “Kagutsuchi” che si capisce chiaramente il potenziale del lavoro in questione. Qui non si discute assolutamente la qualità e le doti dell’uomo, ma si vuole elogiare la sua poliedricità. “Rashomon” infatti è un concentrato di diversi stili, di esperimenti sonori, di visioni e sogni di una mente in completa libertà stilistica. Con il risultato di un disco esplosivo, che nemmeno per un secondo si crogiola del lavoro fatto dal gruppo madre, ma tenta invece, più coraggiosamente, nuove strade e soluzioni stilistiche per un risultato altamente sopra le mie modeste aspettative. Davvero uno dei rarissimi casi in cui un lavoro da solista sembra di atto un gruppo a sé stante. E non a caso, il disco non porta il nome del tizio come autore, ma un nome totalmente diverso. Una prova inaspettata per un artista che è una certezza.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 9,5/10