(DTM Productions) Dalla città di Cracovia un album schizoide, folle e al di sopra di ogni regola. Detto in modo elementare gli Iblis con “Menthell” producono un sound di progressive death metal, ma la linea progressive dell’album è eccentrica, esasperata ed appunto schizoide. Un basso che crea melodie che si espandono e chitarre che sembrano ora cantilene e qualche secondo dopo delle arpie rapaci e più cattive del solito. Attraverso il death metal di base, si intravede il thrash metal, ma anche del mathcore o del semplice metal moderno. La tecnica c’è, l’istrionica inventiva e lucida follia anche, del resto le canzoni hanno poi una struttura comunque ben precisa, ma tutto oscilla tra momenti furiosi e improvvisi cali di tensione, i quali appaiono come una discesa nell’Io più malsano che ogni essere umano ospita. Al di là della qualità esecutiva, “Menthell” possiede altre doti: una durata totale che è di poco superiore ai 27’, cosa che gioverà all’ascolto, la continua proposta di melodie, alternate a momenti di furia e dissonanze armoniche, tutte dai toni torbidi ed inquietanti. Il risultato è la nascita di stati emotivi scomodi. Sanno ben impressionare gli Iblis, tanto da poter piacere sia ai fanatici della tecnica che a coloro i quali vogliono soffermarsi di più sulla musicalità di un album

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10