(Fighter Records) Incredibile ma vero… dopo diverse uscite tutte più o meno simili (recensioni QUI, QUI e QUI) gli Ice War di Jo Capitalicide, uno degli artisti più attivi nell’underground heavy/speed, si cimentano oggi con un disco dalle tonalità doom, a volte addirittura epic! Pur mantenendo tutti i difetti delle produzioni del nostro Jo (produzione approssimativa, songwriting ultraortodosso e quindi prevedibile, ma soprattutto cantato insopportabilmente stonato!), devo dire che questo “Sacred Land” ha un paio di brani che colpiscono nel segno. Sia chiaro, nella maggior parte dei casi abbiamo pezzi noiosi e ripetitivi (“Nuclear Gods”, “Slay The Beast”) o completamente ‘condizionati’ (diciamo così per essere generosi) dal cantato di Joe (la titletrack, “Blood And Flames”, dal fascino Eternal Champion ma dall’interpretazione decisamente fuori parte); ma vanno citate in positivo due canzoni. “Crystal Mirror” ha, almeno a tratti, un afflato alla Cirith Ungol (che, come è noto, è cosa rarissima); “Black Horse” è un onesto, distorto, ispirato omaggio ai Sabbath. Basta questo per rivalutare questa sgangherata one-man band? Forse no… ma sicuramente, per chi scrive, siamo di fronte alla sua prova migliore!

(René Urkus) Voto: 6,5/10