(Strong Music Prod.) Mai sentiti nominare gli ID:Vision. Forse perché sono bielorussi e non vengono dunque dall’Ucraina, terra che spesso mi ha fatto conoscere ottime realtà black metal. Scopro che gli ID:Vision sono nati ne 2003 e che hanno già inciso un album e altre pubblicazioni più modeste. “Destination Cybermind” mette in risalto una band di sei elementi che suona un insieme di generi come il death metal, il brutal, il modern metal, situazioni industrial e accelerazioni ai limiti e oltre del black metal. In sostanza su un riffing di base aggressivo e robusto, con un drumming martellante e un growling d’ordinanza, si odono anche synth, espressività techno o industrial che sia e voci clean. Questa è l’istantanea, seppur generica di “Destination Cybermind”. L’album però non sembra completamente riuscito perché non tutte le canzoni offrono un matrimonio solido tra il metal e l’elettronica o tra il metal e le sue sfumature più diverse. “World Wide Wrath” è una canzone che ha equilibrio, tra l’anima metal e quella industrial. Per certi aspetti anche “Zarathustra XXI”, meravigliosa la sua coda ambient finale, la titletrack, “X-ray Sun” e “Sic Transit Gloria Mundi”. Buone canzoni sono anche “Hi-tech Knell”, per il suo incedere thrash metal, “The Man”, per il suo tono semi-progressive. Tuttavia i pezzi sono 11, più 2 introduzioni e per un totale di 54′: dunque un lavoro verboso, ricco di contenuti e che inevitabilmente porta a farsi ascoltare più volte per essere inteso. Il tono sperimentale, dato dall’elettronica, è sempre presente nei pezzi dell’album, ma gli ID:Vision possono essere considerati più una metal band che usa anche l’elettronica, anziché una band metal-industrial. Queste però sono disquisizioni vuote. Non è una questione di etichette e generi, ma di attitudine e gli ID:Vision hanno la volontà di ampliare il proprio orizzonte sonoro.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10